Per raggiungere gli ambiziosi obiettivi del Green Deal dell'UE dobbiamo ascoltare i consumatori

In apparenza, promuovere gli imballaggi riutilizzabili per eliminare quelli monouso sembra una decisione logica. Dopo tutto, può contribuire a sottrarre più imballaggi alle discariche riducendo il numero di confezioni sul mercato e aumentando il numero di cicli di utilizzo. Tuttavia, affinché questo regolamento abbia successo, è necessario il coinvolgimento dei consumatori.

Un nuovo rapporto di McKinsey, intitolato "L'impatto potenziale degli imballaggi riutilizzabili", ha rilevato che l'imposizione di obiettivi rigorosi in materia di imballaggi riutilizzabili entro il 2030 avrà un grave impatto sull'impronta ambientale dell'UE e sulla competitività e resilienza dell'economia europea. Valutando il passaggio agli imballaggi riutilizzabili per la ristorazione da asporto in Belgio entro il 2030, lo studio ha rivelato un potenziale aumento delle emissioni di CO2 di 140-160% e un possibile aumento dei costi di 80-130%, dovuto principalmente al trasporto e alla pulizia. Una cosa è certa: i consumatori vogliono sapere che i sistemi e le politiche in atto sono ottimali per l'ambiente e per le loro tasche. Si potrebbe obiettare che questo non è il caso degli imballaggi riutilizzabili.

Vi sono inoltre una serie di implicazioni negative per la società che potrebbero pregiudicare l'accettazione da parte dei consumatori, essenziale per garantire alti tassi di ritorno e di fatturato. Tra queste, l'implementazione di sistemi che richiedono un cambiamento radicale dei comportamenti. In Germania, ad esempio, i fast food hanno istituito sistemi di deposito per gli imballaggi riutilizzabili. In questa fase non è ben accolto. Il prossimo futuro mostrerà l'accettazione. E l'accettazione è fondamentale per raggiungere i tassi di restituzione previsti. Questo crea anche potenziali complicazioni in termini di prezzo - una cauzione per un pasto da asporto può far aumentare il prezzo di un pasto fino a 10 euro - e di igiene alimentare. Come possono i consumatori essere certi che gli imballaggi riutilizzabili restituiti non puliti dopo essere stati lasciati per giorni a casa o in auto siano stati effettivamente lavati?

I proprietari e i gestori di fast food sanno quali sono le soluzioni di imballaggio migliori per le esigenze dei loro clienti. I requisiti saranno diversi per i pasti interni e per quelli da asporto, così come per le sedi in città e fuori città. Le conoscenze scientifiche e le esigenze dei consumatori dovranno essere incluse nel processo decisionale. Non esiste una soluzione unica, ma la combinazione di diverse opzioni darà il risultato migliore.

La nostra ricerca sui consumatori europei recentemente commissionata in Germania indica anche una preferenza per gli imballaggi monouso in molti casi d'uso. Più di tre quarti degli intervistati ritiene che gli imballaggi di cartone riciclabili e biodegradabili siano migliori per l'ambiente, due terzi hanno dichiarato che preferirebbero che i marchi investissero in contenitori di cartone biodegradabili e riciclabili, mentre più di 60% preferirebbe smaltire i propri imballaggi per il riciclo, piuttosto che conservare, sciacquare e restituire gli imballaggi di plastica riutilizzabili a un punto di raccolta. Ignorare queste evidenti preferenze è fatale e probabilmente porterà a bassi livelli di accettazione.

Pro Carton si appella affinché i legislatori ascoltino le richieste dei consumatori e rivedano l'approccio sviluppato per preparare il terreno per una transizione di successo verso un'economia circolare. Gli imballaggi monouso facili da riciclare, come il cartone, il materiale di imballaggio con i più alti tassi di riciclaggio e quello preferito dai consumatori, devono svolgere un ruolo decisivo accanto al sistema riutilizzabile. È "entrambi", non "uno o l'altro", che darà i migliori risultati per i consumatori e per l'ambiente.